Chi lo direbbe,
scappiamo dalle città inquinate, qualcuno addirittura si protegge con le
mascherine davanti alla bocca per scongiurare folate di smog e gas inquinanti
nelle ore più congestionate della giornata in pieno centro, ci rifuggiamo in
casa e… Ritroviamo fra le quattro pareti domestiche tanti inquinanti da fare
invidia alle aree industriali delle nostre metropoli. Incredibile ma vero,
pensate si stia esagerando? Assolutamente no, provare per credere!
Ma quali sono i
maggiori responsabili dell’inquinamento domestico? Possibile che piacevoli e
apparentemente innocui sistemi per rendere la nostra casa più accogliente,
attentino così pesantemente alla nostra salute? Perché se abbiamo imparato che
il fumo di sigaretta fa male ed è nefasto se si sprigiona all’interno delle
nostre case, potevamo mai immaginare che il dolce e caro camino sempre acceso
d’inverno finisce per risultare peggiore di una ciminiera di un alto forno all’aperto?
Si può solo lontanamente immaginare che l’aria orientaleggiante che volteggia,
spinta dalle correnti delle finestre socchiuse e sprigionata dal suggestivo
incenso, alla lunga, può avere gli stessi effetti o quasi che si hanno
sniffando direttamente il un tubo di scappamento di un’auto di vecchia
generazione ferma al semaforo?
E allora?
Spegniamo incenso e camini, evitiamo di
non fumare in casa e vivremo al massimo
della salubrità all’interno del nostro focolare domestico certi di non
ammorbarci e di vivere tranquilli? Macchè, occhio al ripostiglio dove
cataloghiamo con maniacale cura i flaconi di detersivi per la pulizia della
casa e inorridiamo al solo guardarli, visto che i tassi di inquinanti schizzano in alto come
fossimo all’interno di un laboratorio chimico di ultima generazione e che dire
dei nostri mobili che emanano quel delizioso profumo di legno stagionato. Sarà
vero legno o è solo trattato con potenti vernici, collanti e abrasivi che
aviluppano i nostri polmoni e li stringono tenacemente sprigionando allergie e
chissà quale altra catastrofe patologica? Sarà, anzì è proprio così e se ancora
tutto ciò non dovesse bastare, occhio a dove mettiamo i piedi, se in casa
abbiamo la moquette, stiamo camminando su un tappeto nefasto, pronto a irradiare
gas venefici ad ogni nostro calpestio, a piedi nudi forse rischiamo pure di non
arrivare vivi dall’altra parte della casa!
Ovviamente
abbiamo estremizzato questi concetti, anzi sicuramente per farlo abbiamo
volutamente creare terrorismo psicologico in chiave ironica, per esorcizzare le
nostre paure, ma stando dietro ad una ricerca condotta dall’ormai famoso
Altroconsumo all’interno di quattordici appartamenti a Roma, Milano e Genova,
non è che si possa stare tanto più tranquilli. Basta leggere le dichiarazioni
di coloro che hanno condotto l’inchiesta quando spiegano che, “Non si
tratta di valori particolarmente elevati ma, come sostiene l’Organizzazione Mondiale della sanità, non
esiste un limite al di sotto del quale l’esposizione al benzene non
comporta rischi per la salute”, per capire che il problema
esiste. Da un lato è il rischio è legato alla possibilità di un’esposizione
molto bassa ma prolungata nel tempo, dall’altro c’è il pericolo di esposizione
a picchi elevati di benzene, come nel caso dei fumatori. A questo va aggiunto
il danno cronico provocato dagli agenti inquinanti presenti in casa e
provenienti da diverse sorgenti. Quali sono? Le fonti sono diverse e comprendono fumo
di sigaretta o di combustione (camini, stufe, candele e incensi), prodotti per
la pulizia e la manutenzione della casa e prodotti usati per lavoro o hobby
– come antiparassitari,colle, adesivi, solventi, stampanti e fotocopiatrici. Ci
sono poi i materiali da costruzione
(pavimenti, rivestimenti, vernici, soprattutto nelle prime settimane) e gli
arredi nuovi, i mobili (spesso contenenti formaldeide, legno
truciolato, compensato oppure trattati con antiparassitari), come pure la moquette.
Spiega
l’associazione: “La loro concentrazione può variare nel tempo e dipende da dove
provengono, dalla ventilazione della casa, dalle abitudini e dalle attività
svolte all’interno delle mura domestiche. L’aria all’interno di un’abitazione è
spesso composta da una miscela di sostanze molto variabile. A
volte all’interno ci sono concentrazioni di inquinanti superiori a quelli presenti
nello stesso momento fuori dagli ambienti chiusi, oppure si trovano sostanze
chimiche non rilevabili all’esterno”. Una delle prime precauzioni da prendere è semplice: ridurre le
sorgenti di inquinamento aerando gli ambienti (e facendo attenzione al livello
di inquinamento del luogo in cui si vive: il ricambio dell’aria va fatto nelle
ore di minor inquinamento). Aggiunge Altroconsumo: “Anche se a basse
concentrazioni la presenza di contaminanti negli ambienti chiusi può avere un
importante impatto sulla salute e sul benessere di chi ci abita, soprattutto
perché passiamo molte ore al chiuso. Per questo motivo sarebbe
necessario un monitoraggio anche dell’inquinamento domestico, ma ci vorrebbe anche un’etichetta ambientale dei
prodotti e degli standard di riferimento per fornire
un’informazione corretta che permetta di scegliere un prodotto al posto di un
altro”.
A questo punto
ci siamo fatti delle domande e abbiamo trovato le risposte. Vuoi vedere che il
nostro Governo sta tassando all’inverosimile le nostre case per farci del bene
al punto da abbandonarle? La nascita di tendopoli in alcune aree delle nostri
metropoli lo dimostrerebbe, provate ad accendere il camino dentro una tenda, impossibile,
dunque è tutta salute non stare davanti al camino ed è sicuramente meglio
respirare a pieni polmoni l’aria pulita e cristallina dei nostri centri urbani,
insomma, un regalo che fino adesso non
abbiamo avuto modo di apprezzare da parte di chi ci governa senza capire che
tante tasse sulla casa servivano solo a farci star meglio!
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